LA CITTADELLA UNIVERSITARIA
Di Giorgia Castellani | Team: Master di II Livello in “Progettazione d’eccellenza per la città storica”
Università Federico II di Napoli | 2015/2016
L’insula universitaria insiste sul tracciato delle antiche mura greco-romane e si presenta come un corpo plurale, ma unitario all’interno della maglia ippodamea, a terrazzamenti, del centro antico di Napoli. Costituita da cinque complessi conventuali insediatisi lungo l’asse generatore di via Paladino, primo cardo di Neapolis, si manifesta quale esito di una straordinaria stratificazione storica. Elemento di bordatura unificatore dei complessi monumentali è la cortina ottocentesca che si attesta su via Mezzocannone, realizzata con il piano di risanamento del 1885. Esso comportò l’ampliamento della sezione stradale di Mezzocannone ed il conseguente depotenziamento di via Paladino.
L’intervento di rigenerazione urbana intende ripristinare l’unità formale dei complessi conventuali e riconfigurare la spazialità originaria dei porticati dei chiostri in chiave contemporanea, eliminando quelle superfetazioni che ne hanno negato i caratteri architettonici, in nome di logiche legate esclusivamente all’uso. Le proposte progettuali, inoltre, rispondono all’esigenza della Federico II di rifunzionalizzazione ed innovazione dell’ insula intera, prevedendo un polo per l’accoglienza di docenti, ricercatori e dottorandi nel complesso di S.Angelo a Nilo, un polo per la didattica nel complesso di Donnaromita, comprensivo di scuola di Arti e Mestieri, spazi coworking, archivi e sale consultazione, un polo per la ricerca nel chiostro monumentale, un polo museale nel Salvatore con la realizzazione di un teatro in copertura nel braccio nord ed una biblioteca nel braccio sud, infine uno studentato nel complesso di San Marcellino.
Planimetria di progetto
Sezione di progetto
Nel complesso di Donnaromita la proposta progettuale corre su un duplice binario. Da una parte, interventi puntuali, minuti e silenziosi volti a riconfigurare la spazialità originaria dei porticati dei chiostri ed a riconnettere la quota urbana con la quota delle corti ed a riattivare le percorrenze interne all’insula, tramite l’apertura di varchi, la demolizione di superfetazioni, la riapertura di arcate, la realizzazione di corpi scale; dall’altra, un intervento di demolizione e ricostruzione di un intero braccio, a sud del chiostro grande, di recente modificazione e di scarso pregio architettonico. Concepito in chiave contemporanea con un rivestimento in ceramica a distinguersi matericamente dall’antico presenta un basamento poroso sullo stretto vico Orilia per consentire uno sfondamento visivo sul chiostro, un corpo centrale che recupera e riattiva la quota del porticato ed un coronamento chiuso, adatto ad ospitare archivi e sale consultazione.
Complesso di Donnaromita_ pianta piano terra stato di fatto e pianta piano terra di progetto
Complesso di Donnaromita_ sezioni di progetto