CASA IN VILLA RICCIO
Roma | 2022
Villa Riccio è un complesso di palazzine costruite negli anni venti del ‘900 per gli addetti di Poste e Telegrafi nel quartiere Flaminio a Roma, un intero isolato ispirato al prototipo della città-giardino e racchiuso in un’ansa del fiume a nord. L’appartamento in cui ho scelto di vivere gode di un intimo patto di alleanza con i grandi alberi centenari che popolano la Villa: magnolie, tigli, aceri rossi sono ospiti fedeli e generosi in tutte le stagioni.
Il progetto spaziale degli interni ha previsto la rottura della distribuzione originaria che vedeva dipanarsi dall’ingresso un lungo corridoio con le stanze di servizio (cucina e bagno) collocate nella parte più riservata della casa. Entrando, oggi, la zona giorno appare liberata dalla sequenza angusta di stanze. La spazialità è aperta e alta, contraddistinta dalla luminosità blu del fronte nord. Un unico elemento architettonico penetra nel living con la forza plastica di un volume alto e stretto, alla stregua di uno spesso setto murario, che, da un lato separa la zona giorno dalla zona notte, dall’altro ospita una doccia walk-in.
Nel controcampo del soggiorno, due varchi murari gemelli di accesso alla cucina e all’ingresso segnano l’alternanza dei pieni e dei vuoti, riproponendo l’importante altezza delle finestre con cui dialogano. La camera da letto è inondata dalla luce bianca del fronte sud e dal profumo dei tigli. A terra una superficie di parquet stonalizzato contrasta con le pareti di un bianco lino lasciate “silenziose”. Il bagno è l’unica stanza rivestita di travertino chiaro, ad omaggiare la romanità novecentesca. I materiali delle finiture e degli arredi sono scelti naturali per accogliere e mostrare il passaggio del tempo.
Le forme degli arredi mettono in dialogo epoche storiche diverse: la rotondità del tavolo in noce ottocentesco si relaziona con i profili morbidi delle sedie in ferro contemporanee, i tubolari della libreria di ispirazione anni cinquanta con la trama filiforme del divano. Le sospensioni pongono l’accento sul tavolo posto in asse con la finestra e con il varco della cucina e sull’infilata dei montanti verticali della libreria, a segnarne il passo. Nella scelta dei pezzi, divano e sedie da esterni trovano insolitamente posto in un interno proprio a voler rimarcare l’unione ricercata e quì indissolubile tra il dentro e il fuori.